Caso Aziendale

Accordo di Welfare Aziendale: Benessere e Incentivi in un Ristorante-Pizzeria

Azienda: Ristorante-Pizzeria SRL con 2 soci amministratori e 9 dipendenti

Caso Aziendale di Enrico Bombelli

Un ristorante-pizzeria a gestione familiare, organizzato come SRL, con 2 soci amministratori attivi in azienda e 9 dipendenti (4 in cucina, 3 al bar e 2 camerieri), si è trovato ad affrontare la sfida di mantenere alta la motivazione del personale e di migliorare la fidelizzazione. La pressione del settore ristorativo, caratterizzato da turni intensi, alta rotazione e margini ridotti, rendeva necessario introdurre strumenti innovativi di welfare e un sistema di incentivi legati al raggiungimento di obiettivi comuni.

Analisi delle Criticità

  • Turni stressanti e poco valorizzati: orari prolungati e difficoltà nel mantenere un buon equilibrio vita-lavoro.
  • Turnover elevato: difficoltà a trattenere personale qualificato in cucina e in sala.
  • Assenza di incentivi strutturati: la retribuzione era percepita come statica, senza stimoli aggiuntivi.
  • Scarso senso di appartenenza: i dipendenti non vedevano benefici concreti oltre lo stipendio.

Necessità di Intervento Strutturato

La società ha deciso di introdurre un Accordo di Welfare Aziendale, includendo anche i soci amministratori con busta paga, per:

  • Migliorare la qualità della vita dei lavoratori e degli amministratori.
  • Premiare i risultati raggiunti da team e singoli.
  • Rendere più attrattiva l’azienda in un settore con forte carenza di personale.
  • Creare un clima di collaborazione e motivazione duraturo.

Ruolo Strategico dell’Accordo di Welfare

Il welfare aziendale, integrato con premi legati al raggiungimento di obiettivi, si è rivelato una leva strategica per rafforzare il senso di appartenenza, migliorare la produttività e ridurre il turnover. È diventato uno strumento non solo di benessere, ma anche di competitività per attrarre e trattenere risorse qualificate.

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