Caso Aziendale

Accordo di secondo livello: Istituto di Vigilanza

Azienda Istituto di Vigilanza

Caso Aziendale di Enrico Bombelli

Un’azienda di vigilanza privata e operatori di sicurezza, attiva su più province, si è trovata ad affrontare sfide operative e contrattuali legate all’applicazione del CCNL di settore e alla necessità di un contratto di secondo livello per migliorare condizioni di lavoro e produttività. La combinazione di turnazioni complesse, esigenze di sicurezza elevata e la pressione competitiva sul mercato ha reso indispensabile una revisione strategica delle relazioni sindacali.

Analisi delle criticità

La gestione del personale era ostacolata da turni prolungati e retribuzioni poco incentivanti, generando turnover e insoddisfazione. Inoltre, le mansioni specialistiche non erano valorizzate adeguatamente nei parametri retributivi, causando disparità interne. La carenza di un accordo territoriale specifico rendeva difficile armonizzare le condizioni tra diverse sedi operative.

Necessità di intervento sindacale mirato

Il sindacato ha evidenziato la necessità di integrare il CCNL con un contratto di secondo livello capace di affrontare problematiche locali, come l’adeguamento delle indennità, la flessibilità turnistica e i percorsi di formazione continua. L’obiettivo era garantire tutele più efficaci e condizioni che favorissero la permanenza del personale qualificato.

Ruolo strategico del contratto di secondo livello

Il contratto integrativo territoriale si presentava come strumento decisivo per legare le esigenze aziendali alle aspettative dei lavoratori. Non solo una questione di retribuzione, ma un mezzo per introdurre innovazioni organizzative, favorire la professionalizzazione e instaurare un clima di collaborazione stabile e produttivo.

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