Azienda: Stabilimento Metalmeccanico con Linee di Produzione
Caso Aziendale di Enrico Bombelli
Un’azienda metalmeccanica con oltre 200 dipendenti, attiva nella produzione di componenti industriali, si è trovata ad affrontare problematiche crescenti di sicurezza e gestione interna. L’elevato valore delle materie prime (acciaio, alluminio, leghe speciali), unito alla complessità dei processi produttivi, esponeva lo stabilimento a rischi di furti, incidenti e violazioni delle procedure di sicurezza. La mancanza di un accordo sindacale sulla videosorveglianza rendeva l’uso delle telecamere potenzialmente contestabile.
Analisi delle Criticità
- Rischio di furti interni ed esterni: stoccaggio di materiali pregiati senza adeguato controllo.
- Sicurezza nei reparti produttivi: necessità di monitorare aree a rischio per prevenire incidenti.
- Diffidenza dei lavoratori: timore che le telecamere fossero usate per controllare la produttività individuale.
- Assenza di policy sui dati: mancavano regole chiare su accesso e conservazione delle registrazioni.
Necessità di Intervento Strutturato
La direzione aziendale e le rappresentanze sindacali hanno concordato sull’urgenza di definire un accordo chiaro, con l’obiettivo di:
- Migliorare la sicurezza interna ed esterna dello stabilimento.
- Garantire la conformità normativa (GDPR e Statuto dei Lavoratori).
- Rafforzare la fiducia e la collaborazione con i dipendenti.
- Prevenire sanzioni e contenziosi legati a un uso improprio della videosorveglianza.
Ruolo Strategico dell’Accordo di Videosorveglianza
L’accordo si è configurato come uno strumento equilibrato tra esigenze di sicurezza e tutela dei diritti. Non solo un adempimento legale, ma un mezzo per garantire trasparenza, responsabilità condivisa e miglioramento delle condizioni di lavoro in un contesto industriale complesso.