Azienda: Bar-Tabaccheria con annessa ricevitoria e servizi
Caso Aziendale di Enrico Bombelli
Un bar-tabaccheria di provincia, situato in una zona con forte passaggio e attività continuativa dalla mattina alla sera, si trovava a dover affrontare crescenti problematiche di sicurezza. La presenza di denaro contante, gratta e vinci, sigarette e servizi di pagamento lo rendeva un obiettivo sensibile per furti e rapine. L’azienda, con 10 dipendenti, non disponeva di un accordo di videosorveglianza formalizzato, generando preoccupazioni legali e tensioni interne.
Analisi delle Criticità
- Rischio di rapine e furti: il locale gestiva grandi flussi di denaro contante.
- Timori dei dipendenti: alcuni lavoratori temevano che le telecamere fossero utilizzate per controllare la produttività, non solo la sicurezza.
- Mancanza di regole sulla privacy: nessuna procedura chiara su chi potesse accedere alle registrazioni.
- Assenza di segnaletica adeguata: i cartelli non erano conformi alle normative GDPR.
Necessità di Intervento Strutturato
La proprietà ha ritenuto urgente regolarizzare l’uso della videosorveglianza, creando un accordo sindacale trasparente che garantisse:
- La protezione dei beni e delle persone.
- Il rispetto dei diritti dei dipendenti.
- La conformità alle normative su privacy e lavoro.
- La prevenzione di potenziali sanzioni amministrative.
Ruolo Strategico dell’Accordo di Videosorveglianza
L’accordo è stato concepito non solo come obbligo formale, ma come strumento di equilibrio tra esigenze di sicurezza e diritti dei lavoratori. La trasparenza e la chiarezza hanno permesso di instaurare un clima di fiducia reciproca, rafforzando la collaborazione interna e riducendo conflitti e diffidenze.